Fattori stressanti come l'adattamento a nuove condizioni di vita, l'espatrio, il lutto, la perdita del lavoro, dell'amore o degli affetti, così come la difficoltà di inserimento sociale, possono portare allo sviluppo di sintomi emotivi o comportamentali clinicamente rilevanti, spesso associati ad ansia o umore depresso, evidenziati da un profondo disagio e da difficoltà di concentrazione, con relativa compromissione del funzionamento sociale, affettivo e lavorativo. Nei casi più comuni si può parlare di disturbo dell'adattamento, un quadro clinico generalmente transitorio laddove venga diagnosticato in tempi rapidi e trattato correttamente. Concordemente con quanto riportato sulle linee guida del DMS V, infatti, i disturbi dell'adattamento sono caratterizzati dalla presenza di sintomi emotivi o comportamentali disfunzionali in risposta ad un evento stressante singolo o multiplo chiaramente identificabile, laddove la risposta emotiva e la reazione al dolore eccedono le "normali" aspettative in termini di intensità o persistenza. I disturbi dell'adattamento rappresentano un quadro clinico molto frequente e comune, che è spesso erroneamente sottovalutato dai non addetti ai lavori, cosa che può potenzialmente aumentare il rischio di cronicizzazione, specialmente laddove si presenti in comorbilità con altri disturbi di natura psicologica. In questi casi, laddove si percepiscano difficoltà nella vita di tutti i giorni, e l'intensità e la qualità del dolore siano oltremodo invasive, è consigliabile rivolgersi ad uno psicologo per avere un corretto inquadramento diagnostico del disagio percepito e, soprattutto, per evitare che tali difficoltà diventino croniche, trasformandosi così da un disturbo transitorio ad un vero e proprio disagio profondo, che rischia di compromettere il normale riadattamento ad una condizione di vita sana e funzionale.
Rientrano inoltre nella stessa categoria dei disturbi correlati ad eventi traumatici o stressanti anche i disturbi da stress acuto o i disturbi post traumatici da stress (DPTS), nonché un'ampia gamma di disturbi dello sviluppo che possono insorgere reattivamente ad eventi stressanti o traumatici in bambini o adolescenti. Tutti questi disturbi da stress, compresi quelli dell'adattamento, presentano un quadro clinico caratterizzato da ansia, paura, e reattività sociale assente o profondamente compromessa. Nonostante la variabilità dell'espressione della sofferenza clinica sia ampia, nelle sindromi da stress acute e nel DPTS si osservano spesso in maniera maggiore sintomi anedonici e disforici, rabbia e reazioni socialmente inadatte e, in casi estremi, sintomi dissociativi.
Sebbene, chiaramente, non tutti i fattori stressanti percepiti dall'individuo abbiano come conseguenza un disturbo dello stress, di qualsivoglia natura, è anche evidente che in alcuni soggetti predisposti essi si possono sviluppare e rappresentare una modalità invasiva di adattamento disfunzionale alle richieste ambientali, in grado di compromettere dunque in maniera importante le funzioni sociali, lavorative ed affettive dei pazienti. Un corretto inquadramento nosografico è indubbiamente il primo passo per il recupero delle funzioni psichiche compromesse, ed una base di partenza dalla quale costruire un percorso che sia in grado di riportare l'organismo ad un funzionamento antecedente al fattore stressante che ne ha messo a rischio l'integrità.
"Lo stress viene da dentro. E' la tua reazione alle circostanze, non le circostanze stesse" (Brian Tracy)
Dott. Massimiliano Bosco, M. Sc. Psych. - Psicologo clinico, Neuropsicologo
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